domenica 19 ottobre 2008

Ho incendiato la casa del vicino,
accendevo a sera una candela
i neon tremolavano divertiti,
ombre naviganti ubriache,
credevano fosse un faro.
E comunque tra tutte le stelle che ti sei comprata
manco l’avresti vista,
invece un po’ di benzina
si offre ad un’ottima visuale dal tuo attico.
Mi vedi ? Sono qui,
l’amore lasciamolo dimenticare
io rivoglio i miei libri.

lunedì 13 ottobre 2008

C’incontriamo solo dal dottore,
ed ogni volta si fa più fatica
a dire che tutto è rimasto uguale.
Aiuta sedersi al banco della farmacia
lasciando divertirsi le ipocondrie
tra supposte,antibiotici, vitamine.
Dovevano prescriverci di essere giovani
quando era la stagione.
Rubiamo tinte per capelli,
ripensando alle mele del vicino.
Sotto un cielo color acciaieria,
pigiati come sardine scondite
emigranti dei bar di stazione,
l’umidità è lo spartito appoggiato alle ossa
che il vento sfoglia.
Ingobbiti su minestre riscaldate, tressette,
assieme ci buttiamo giù frasi,
la memoria perentoria ha un sapore senile e cattivo.